Si è tenuta in mattinata presso la Sala San Benedetto della Banca Popolare del Cassinate in Cassino, la Conferenza Stampa di presentazione del festival Atina Jazz, storico Festival nato nel 1986 grazie alla visionaria passione dell’avvocato Vittorio Fortuna e agli sforzi congiunti dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone, dell’Assessorato a Cultura e Turismo del Comune di Atina, dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo della “Valle di Comino” e dall’Ente Provinciale per il Turismo di Frosinone oltre a quelli della XIV Comunità Montana, che dal 21 al 24 Luglio vedrà svolgere la sua 36° edizione.
Dopo il successo, dunque, dell’edizione numero 35 ritorna il Jazz ad Atina e nella Valle di Comino.
Un annuncio importante per tutti gli appassionati della musica colta.
“Sì, riprendiamo il filone della tradizione jazzistica in Val di Comino” è l’annuncio del Direttore Artistico del Festival, il dottor Leonardo Manzari “con l’edizione numero 36 del nostro Festival. Dopo l’edizione della scorsa estate che rappresentava una sorta di ripartenza, la nostra macchina organizzativa si è rimessa in moto già da tempo. Che Festival sarà? Sarà un Festival che dovrà raccontare ancora una volta belle storie di musica, sarà un Festival che cercheremo di rendere il più possibile appetibile per il nostro affezionato pubblico. Sarà un Festival che non dovrà fronteggiare la serie di difficoltà gestionali ed organizzative che hanno caratterizzato l’Edizione scorsa ma che vedrà finalmente liberare l’energia del Jazz sotto le stelle della Valle di Comino. Colgo l’occasione per ringraziare sin d’ora il nostro main sponsor, la Banca Popolare del Cassinate, che nella persona del suo Presidente, il Prof. Vincenzo Formisano, e del Consiglio di Amministrazione, ha voluto confermare la vicinanza alla cultura ed alla musica colta che nella XXXVI edizione del Festival regaleremo al nostro pubblico. Non voglio dimenticare nei ringraziamenti anche il Comune di Atina e tutti quelli che muovono la macchina organizzativa di questa manifestazione” continua il Direttore Manzari.
“La presenza della Banca Popolare del Cassinate ad Atina Jazz è ormai una felicissima consuetudine” il commento del Presidente della Banca Popolare del Cassinate, Vincenzo Formisano.
“Da sempre, infatti, la BPC, storicamente molto legata al territorio di Atina, sostiene uno dei festival più celebri nel panorama musicale nazionale. Atina Jazz è un appuntamento fisso nel calendario estivo del nostro territorio: ogni anno la grande musica, gli artisti più celebri e più prestigiosi, i brani che hanno fatto la storia del jazz ma anche le sperimentazioni musicali più all’avanguardia, trasformano il centro storico di Atina in un grande palcoscenico. Dietro a questo festival c’è tanto impegno e un grande sforzo organizzativo, una grande tenacia e tanta passione: ingredienti che hanno permesso di trasformare Atina Jazz in una tradizione a cui ormai non possiamo rinunciare e che la banca sostiene e promuove con grande orgoglio”.
“Tra la Banca Popolare del Cassinate e la città di Atina c’è un legame storico” sono le parole del Direttore Generale dell’istituto di credito, Roberto Caramanica.
“Proprio ad Atina, nel 1963, la banca ha aperto la sua prima filiale dopo quella di Cassino. Da allora, il rapporto tra BPC e Atina è stato sempre molto forte e si è concretizzato nel sostegno a famiglie e imprese, ma anche in un forte impegno della banca nella promozione delle attività culturali. Il legame con il Festival Atina Jazz va ben oltre i confini di una semplice sponsorizzazione; è una vera e propria partnership nella quale cultura, spettacolo, promozione del territorio vanno di pari passo e si uniscono in un grande progetto che, ormai, ha alle spalle una lunga storia di successo, e che, soprattutto, ha davanti a sé un grande futuro”.
Quest’anno, per l’edizione 2022, quella del trentaseiesimo compleanno del Festival, “il progetto è stato quello di portare ad Atina un mare di Jazz” riprende il Direttore del Festival, Leonardo Manzari “continuando nel solco della rappresentazione, il più significativa possibile, dello stato di salute del jazz italiano e di alcune delle tendenze più rilevanti in atto nel nostro Paese. Ma oltre questo anche di ricominciare ad aprire le porte del Festival all’estero ed alle sonorità più recenti, in termini temporali, del Jazz internazionale”.
“L’obiettivo della nuova edizione è quello di confermare il prestigio che il brand di Atina Jazz incarna e di rinnovarne lo spirito culturale attraverso la conferma di questa idea dell’Italia in Jazz” afferma il Direttore Artistico del Festival, il Dott. Leonardo Manzari.
“Il Jazz nasce negli Stati Uniti, precisamente a New Orleans tra le comunità afroamericane. Le sue caratteristiche fondamentali sono l’improvvisazione, anche un tono melanconico ed un ritmo decisamente swing” continua Manzari.“E allora abbiamo cercato, in primis, di trasferire queste impronte anche all’edizione numero 36. Da Vittorio Spina, passando per Arturo Agazzi e Carlo Benzi fino ad arrivare a Natalino Otto e ai nostri giorni questa è la tradizione del Jazz e noi vogliamo farla rivivere anche in questa edizione. Desideriamo infatti sottolineare come la tradizione jazzistica tricolore sia ricchissima ma oltre a questa abbiamo voluto riaprire le porte del nostro Festival anche alla musica d’oltralpe. Aprendoci all’estero, ho coltivato la speranza di aver realizzato un mix che possa attrarre l’appassionato” il racconto di Leonardo Manzari.
Il Direttore Artistico poi continua “Il secondo motivo è perché la Direzione del Festival Jazz di Atina ritiene fermamente che in questi tempi moderni, la nostra penisola possa garantire ed offrire al pubblico appassionato di questa musica colta un’offerta musicale probabilmente “non mainstream” ma sicuramente attraente e soprattutto innovativa per certi versi nel periodo culturale che stiamo vivendo”.
“Abbiamo perciò deciso di muoverci nel solco della tradizione italiana e mittleuropea con una programmazione articolata in quattro serate (21-24 luglio 2021, ndr), in grado di offrire occasioni sicuramente per la passione musicale ma anche di propaganda della cultura che attorno alla musica jazz ruota. Abbiamo voglia poi di garantire all’appassionato la possibilità di apprezzare l’offerta turistica del territorio atinate e dunque il Festival che rappresenta un volano di valorizzazione del patrimonio culturale ed enogastronomico di Atina e della Valle di Comino” commenta il dottor Leonardo Manzari.
I principali elementi del jazz sono dunque due: il ritmo e l’improvvisazione.
Sicuramente Atina Jazz sarà ricca di ritmo e continuerà ad essere un richiamo per lo spettatore appassionato ma a differenza della musica jazz non sarà improvvisato.
Tutto sarà programmato e studiato per fare in modo che ogni serata della trentaseiesima edizione possa essere un evento da ricordare.
“Vogliamo fare in modo che lo spettatore sia coinvolto in prima persona nelle diverse giornate dell’evento per aumentarne ed amplificarne la tradizione e la qualità” confidano dall’entourage del Festival “Riaprirà tra l’altro, per questo scopo, anche il cortile dello storico Palazzo Ducale di Atina per accogliere gli spettatori nel pre, nel post e nel corso della serata”.
Sì, perché le serate di Atina Jazz saranno caratterizzate da tanta musica, con ben due eventi musicali per ogni giorno, due concerti per sera. “Questo rappresenta un grande sforzo organizzativo, ma siamo sicuri che il pubblico apprezzerà quanto abbiamo in programma” la chiosa del direttore artistico, Leonardo Manzari.